toffalori_algoritmi

Pubblichiamo la seconda parte dell’intervista con il matematico Carlo Toffalori. Se la prima parte  era dedicata  al  suo libro “Algoritmi”, in questa seconda parte, rispondendo alle nostre domande, si affronteranno i temi dell’insegnamento e della divulgazione.

Buona lettura!



D- Lei è autore anche di altri interessanti e fortunati libri di divulgazione matematica come per esempio, “Il matematico in giallo” e “L’aritmetica di Cupido. Matematica e Letteratura”. Come è nata in lei questa esigenza di dedicare parte del suo tempo alla divulgazione?

R- Ho sempre pensato che la vera matematica sia bella, elegante e affascinante e mi èmatematico_in_giallo sempre piaciuto spiegarla e raccontarla, cercando di rimarcare queste sue caratteristiche. Insomma, un qualche anelito a divulgare, non voglio dire una predisposizione, ma certamente un desiderio, li ho sempre avuti. Però la mia “carriera di autore”, se vogliamo chiamarla così, è cominciata in modo fortuito. Scrissi una breve nota su matematica e libri gialli – mi piace molto anche la letteratura poliziesca. Piergiorgio Odifreddi la lesse e mi consigliò di trarne un libro. Ammetto che all’inizio rimasi perplesso, ma poi gli diedi retta.

D- Cosa pensa della divulgazione scientifica (in particolare quella matematica) nell’attuale panorama editoriale italiano?

R- Mi pare vasta, spesso interessante e avvincente. C’è un rischio concreto nell’attività di divulgazione, ed è, volendo rendere la scienza accessibile, di annacquarla e banalizzarla. Ma ci sono ottimi libri che sanno presentare la matematica senza perdere di precisione e autorevolezza.

D- In base alla sua esperienza di docente universitario, come viene insegnata nella scuola superiore la matematica?

R- Difficile rispondere. Conosco tanti docenti che insegnano con passione. Ma sono i programmi, in matematica e non solo, che andrebbero ripensati e riorganizzati. Non so fino a che punto le Indicazioni Nazionali di qualche anno fa ci riescono: sono direttive generali, che introducono tante giuste novità, raccomandano l’interdisciplinarietà del sapere etc. etc., ma presuppongono un lavoro di sistemazione che non svolgono, lasciandolo all’iniziativa dei singoli istituti. I docenti, però, in questo modo si sentono disorientati e abbandonati. Gli argomenti potenziali aumentano, le esigenze di rinnovarsi e aprirsi a nuovi orizzonti anche, ma le ore a disposizioni restano le stesse, o addirittura diminuiscono, una politica seria di aggiornamento manca e così via. Non so che dire, tendo a essere pessimista. Il discorso è generale, ma si applica ovviamente alla matematica.

D- C’è una parte della matematica che dovrebbe avere più spazio secondo lei negli attuali corsi di studi della scuola secondaria?

R- Direi che la matematica nel suo complesso andrebbe rivista, riorganizzata e adeguata.insegnamento_matematica_superiori-300x198 L’impegno però si preannuncia molto gravoso, probabilmente formidabile. Il modello di matematica che oggi viene proposto cerca di conciliare l’abilità spicciola di risolvere problemi concreti, reali o almeno realistici, traducendoli in modelli matematici astratti, e l’esigenza di formare una capacità logica di ragionamento e di critica. Mi pare che il primo aspetto stia prevalendo e che i ragazzi abbiano sempre minore predisposizione per il secondo. Credo che la società stessa, l’uso degli strumenti informatici, le forme moderne di comunicazione li indirizzino in questo senso. Un aggiornamento dei programmi è quindi necessario, ma non dovrebbe sacrificare affatto il secondo aspetto. Come dicevo prima, è comunque un impegno formidabile.

D- Avrebbe dei suggerimenti da dare agli insegnanti che ci leggono per insegnare meglio qualche argomento di matematica ?

R- No, non mi sento di dare suggerimenti. Al limite posso raccomandare di mantenere entusiasmo e voglia di aggiornarsi, e augurarmi che MIUR o altri diano gli strumenti per farlo. Ma, scusatemi, non credo di poter aggiungere altro.

D- Quali indicazioni/suggerimenti si sente di dare agli studenti di scuola superiore che seguono realtà come il nostro blog e che stanno pensando di iscriversi ad una facoltà scientifica (in particolare nel suo caso in Matematica)?

Anche questi sono consigli difficili da dare, vista la rapida evoluzione del mondo che

prof. Toffalori durante un suo intervento al Festival della Mente 2015

prof. Toffalori durante un suo intervento al Festival della Mente 2015

sottolineavo poco fa. Mi sentirei di suggerire l’amore per la cultura e la conoscenza, la voglia di apprendere e poi di seguire la strada per cui ci si sente più portati, e per cui si avverte più entusiasmo dentro di sé. Semmai potrei aggiungere, a proposito della matematica, che essa non si riduce al solo insegnamento, meno che mai a ripetere ai giovani la cantilena che da giovani abbiamo imparato, o creduto di imparare. L’attività di insegnamento, quando sa farsi da tramite tra la cultura e i giovani, può essere una sfida emozionante. Ma a questa per un matematico si accompagnano altre prospettive, in ambito finanziario, ingegneristico, divulgativo, economico, informatico, col vantaggio di una capacità di sintesi, di astrazione, di ricerca dell’essenziale, che non tutti possiedono.

D- C’è una formula che vi piacerebbe condividere con i nostri lettori poiché la ritenete particolarmente importante (a livello scientifico o per la sua storia personale)? 

R- Si dice che l’identità più bella della matematica sia quella di Eulero che collega 0, 1, π, l’unità immaginaria i e l’altro numero famoso che viene indicato con e. Dietro a ognuno dei suoi protagonisti, 0, 1 eccetera, c’è un capitolo lunghissimo e bellissimo di storia della matematica e della scienza. Eppure la formula è semplicissima, e occupa lo spazio di pochissimi caratteri.

Se ne potrebbero però citare molte altre, come certe imprevedibili rappresentazioni dello stesso π, o il teorema di Pitagora, o l’ultimo teorema di Fermat etc. etc.

D- C’è un argomento che le piacerebbe che fosse trattato nel nostro blog? E in caso si offrirebbe di aiutarci a trattarlo?

R- Mi piacerebbe trattare di matematica e letteratura – non solo poliziesca. Ma il tempo è così poco… Beh, mai dire mai.


Aggiungiamo a margine di questo post una intervista data dal Toffalori a margine del XX Congresso  dell’Unione Matematici Italiani  svoltosi a Siena nel 2015. Si parla anche qui di ricerca e collegamenti tra la matematica e la letteratura.

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