Con questo post diamo inizio a una serie di articoli dedicati alla fisica di Hollywood.

Andremo ad analizzare quei casi in cui nei film ci vengono mostrate delle scene che non stanno in piedi dal punto di vista scientifico.

In generale siamo abituati al fatto che nei film succedano cose che nella realtà sono molto improbabili, ad esempio:

  • le bombe sono fornite di un comodo display con il conto alla rovescia (ma quando mai?)
  • le stanze di un edificio si possono sempre raggiungere tramite i condotti dell’aria
  • un bravo hacker può infiltrarsi in un sistema informatico in pochi secondi digitando freneticamente sulla tastiera (in questo caso una menzione d’onore spetta a Independence Day nel quale i sistemi informatici alieni vengono infettati da un virus creato dagli umani… chissà che sistema operativo avevano gli alieni, Windows, Mac OS o Linux?).

condotta

È anche giusto che chi scrive la scenografia di un film abbia un po’ di libertà e possa immaginare che si realizzino eventi praticamente impossibili se lo scopo è quello di raccontare una storia avvincente.

A volte però questa libertà non va solo contro al buon senso, ma addirittura infrange le leggi della natura!

È il caso delle decelerazioni impossibili che si vedono in certi film.

Il corpo umano non può sopportare accelerazioni o decelerazioni troppo grandi. Quando andiamo a sbattere contro una parete, o su un pavimento, il pericolo per il nostro corpo non è localizzato solo sul punto di impatto tra noi e la superficie, parte in cui possiamo subire botte o fratture.

Nel caso di scontro ad alta velocità il danno maggiore è dovuto alla brusca decelerazione. Mentre le parti rigide del corpo (le ossa) si fermano improvvisamente, gli altri organi, a causa della loro inerzia, continuano a muoversi ancora per un po’ all’interno del corpo nella stessa direzione, venendo schiacciati verso la superficie di impatto. Questi movimenti o compressioni interne sono i fenomeni che, nel caso del cervello, possono portare ad un trauma cranico molto più grave rispetto a eventuali ferite o fratture.

Nei film a volte ci vengono mostrati dei salvataggi con decelerazioni così grandi che provocherebbero, non tanto la salvezza, ma la morte della persona che viene soccorsa!

Ecco un esempio tratto dal film Batman di Tim Burton del 1989. I protagonisti sono Batman (Michael Keaton) e Vicki Vale (Kim Basinger) che dopo una caduta libera di circa 15 secondi (che li avrebbe portati a raggiungere una velocità considerevole) si salvano grazie a un cavo che li ferma in pochi metri.

Anche ammesso che Batman, essendo un supereroe, abbia una resistenza fisica superiore a quella normale, per la povera Vicki Vale non ci sarebbe stato scampo e non sarebbe uscita viva da una decelerazione del genere.

Casi ancora più evidenti si trovano nella serie televisiva The Flash. Ad esempio nel seguente spezzone vediamo Flash salvare delle persone da un edificio in fiamme. Le decelerazioni che vengono mostrate avrebbero l’effetto di distruggere completamente il corpo delle persone tratte in salvo!

Un ultimo caso interessante è quello di Iron Man. Questo personaggio non ha superpoteri, è una persona normale che utilizza una speciale armatura che gli permette di avere una forza straordinaria e di farlo volare. Iron Man ha l’abitudine di raggiungere un luogo a tutta velocità e atterrare al suolo con un impatto molto forte. Vediamo un paio di esempi.

Il secondo atterraggio, quello sul palco, è di grande effetto cinematografico: fuochi d’artificio, bandiere a stelle e strisce, la folla in tripudio… ma nella vita reale cosa sarebbe successo? Per prima cosa probabilmente il palco sarebbe stato distrutto da un impatto così violento, con conseguenze non piacevoli per le persone delle prime file!

Ammesso che il palco potesse resistere al colpo (sarà costruito con lo stesso materiale dell’armatura?), il corpo del buon Tony Stark all’interno della corazza sarebbe stato ridotto in frantumi… obbligando gli organizzatori a rimandare la festa ad un altro giorno!

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