Appartengo ad una famiglia in cui la laurea più scientifica mai posseduta è quella di mio padre in pedagogia. Visto che non sono neanche tanto sicuro che tutti siano concordi nel dire che la pedagogia sia una scienza (ma piuttosto un combinazione lineare di scienze, esperienza e passione), capirete che parlare di matematica in famiglia diventa dura!
In maniera periodica mi capita di dover affrontare l’argomento sul mio “secondo” lavoro in ufficio. Nella mia famiglia, fatta per tradizione di insegnanti, infatti, interessa meno di parlare di quando insegno e dei miei problemi come insegnante. Questi,infatti, sono già molto chiari visto che li hanno vissuti o li stanno vivendo in prima persona. Quando provo ad affrontarli al massimo ottengo frasi tipo: ” ma che ce lo dici a noi che abbiamo insegnato per 40 anni?” Oppure: ” ma lo scopri adesso.”
Invece, come un fiume carsico che si nasconde e all’improvviso esce fuori mi capita, nei fantomatici pranzi in cui si riunisce la famiglia e magari anche qualche amico dei miei genitori, di dover rispondere alla domanda: ” Ma nel tuo posto di lavoro, davanti al computer, che fai?”
Parla dei logaritmi…anzi no…degli algoritmi…
In questi casi, mio padre, rincarando la dose specie, se ne esce con frasi tipo: “Davide, spiega questa cosa dei logaritmi… No aspetta si dice algoritmi….Davide spiega ai nostri amici l’ultimo progetto per cui lavori” (e nel dire questo sorride sapendo di farmi arrabbiare nel rifarmi ogni volta la stessa domanda per poi non ascoltare davvero la risposta).
In coscienza le prime volte ci ho provato a spiegarlo. Mi sono messo di impegno.
Ho parlato dei linguaggi di programmazione che sono una lingua in cui tradurre in linguaggio matematico un algoritmo ovvero una serie di operazioni. Ho parlato loro di modello, di simulazione…
… E alla fine di queste spiegazioni ottenevo sempre la stessa risposta: ” Allora fai dei calcoli con il computer!”
Sarà per il fatto che non sono abbastanza bravo a spiegare (forse la pensaranno così anche molti dei miei studenti di liceo), fatto sta che alla fine di questa spiegazione, mia madre, mio padre o mio zio inevitabilmente arrivano a dire che faccio calcoli.
La mia esperienza mi dice che questo non è un problema solo della mia famiglia. Spesso mi sento dire che un matematico, un fisico, insomma uno scienziato in generale fa i calcoli.
Quando vado alle cene con i colleghi di scuola, immancabilmente l’insegnante di latino o di italiano al momento di pagare se ne esce dicendo: “i soldi li raccogli tu che sai fare i calcoli visto che insegni matematica”.
Ogni volta per principio rispondo: ” mica sono una calcolatrice… per fortuna i computer hanno liberato l’uomo da questo gravoso compito”
(A parte il fatto che io mi vergognerei di dire ad un collega” scrivi tu che insegni italiano” poiché penso che almeno le cose di base dovrebbero far parte del patrimonio culturale comune a tutti.)
Da tutto questo possiamo dedurre qualcosa? Non so voi cosa ne pensiate, da parte mia ritengo che tutto ricada nel problema (tipicamente italiano ma non solo) della storica carenza di una solida cultura scientifica.
In ogni caso, ammetto che dopo quasi 10 anni, faccio di tutto per evitare che mi facciano questa domanda durante un pranzo con parenti.
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