Pubblichiamo questa intervista a Luciano Regolo  direttore della rivista MATERegolo - Presentazione MATE mensile dedicato alla divulgazione della matematica  che ha esordito quest’anno con grande successo. Grazie a questo contributo offriamo ai nostri lettori degli spunti per conoscere più in dettaglio questa novità editoriale  edita  da Centauria.

Ringraziamo il direttore per averci concesso questa intervista.

– Come è nata l’idea della rivista MATE?

«Era un’idea che Centauria coltivava da tempo per colmare un vuoto, perché non esisteva una rivista di divulgazione matematica in Italia e perché dallo stesso ambiente didattico-accademico oggi si evidenzia la necessità di iniziative multimediali che contribuiscano a rendere meno ostico il mondo dei numeri e delle figure geometriche nella percezione collettiva. Non si tratta solo di un atteggiamento culturale. È una necessità, poiché la disaffezione o la fobia verso la matematica producono danni nel futuro. Basti pensare l’importanza che ha il sapere matematico nel problem solving, nello sviluppo tecnologico e in tanti altri aspetti rilevanti nell’ambito socio-professionale».

Generale

– Quali sono i suoi obiettivi?

«L’obiettivo è proprio far vedere che la matematica è fra di noi, nella vita di tutti i giorni, in ogni aspetto della realtà che ci circonda e che non bisogna mai rinunciare a comprenderne i principi perché se resi in modo semplice e/o accattivante possono essere alla portata di tutti, almeno negli aspetti essenziali».

– Quale è il pubblico a cui si rivolge la rivista?

«Il grande pubblico, senza distinzioni. Ci sono docenti di matematica che ci scrivono perché magari prendono spunto da un nostro articolo per lezioni da tenere in classe, secondo uno spirito più originale che magari risvegli la curiosità degli allievi. Ma ci sono anche profani della materia, che ci manifestano il loro entusiasmo e la loro curiosità: Ho diretto altre testate, ma devo dire che nessun pubblico mi è mai sembrato così attento, partecipe e vario come quello che sto imparando a conoscere in questa esperienza, per me davvero stimolante».

– Tra le caratteristiche peculiari della rivista c’è una sezione dedicata ai fumetti. Può spiegarla ai nostri lettori?

«È un divertissement, un altro modo con il quale cerchiamo di rendere più “amichevole” e simpatico il mondo dei numeri. Ho apprezzato molto iniziative volute dal Cnr come Comics & Science che conoscevo già prima della mia nomina a direttore di MATE e per questo ho voluto che a inaugurare la striscia della rivista fosse Ortolani, i cui spassosi fumetti a tema scientifico avevo visto su Comic & Science. Un altro disegnatore di grande esperienza sta adesso studiando un nuovo personaggio proprio per MATE, lo presenteremo sul numero 7. Ha qualcosa a che vedere con l’Alice di Carroll, ma non è proprio lei».

– Nella vostra rivista si cercano di evidenziare i rapporti tra matematica e arte, matematica e fede, matematica e filosofia. Ci può fare degli esempi di argomenti da voi trattati fino ad ora? 

«Dell’arte ci occupiamo a tutto tondo, dalla letteratura alla musica, dalla scultura ai monumenti oPirandello alla pittura. In tante opere artistiche si nascondo fondamenta o ispirazioni matematiche. E infatti finora abbiamo parlato di Dante, Pirandello, David Foster Wallace, Leopardi, ma anche dei Beatles, Zaha Hadid, Nomura, Bach e così via. Abbiamo dedicato sul secondo numero un ampio dossier sull’enigma di Dio, facendo il punto dell’eterno dibattito tra i matematici negazionisti e quelli che invece vedono nel sapere scientifico un fondamento della fede. Mi ha molto colpito, di recente, l’intervista che ci ha rilasciato Laure Saint-Raymond, matematica cattolicissima, madre di sei figli, che è il membro più giovane dell’Accademia di Scienze francese, paragonando l’impegno del ricercatore scientifico a quello del credente, poiché entrambi devono avere umiltà e costanza nell’impegno».

– Cosa pensa della divulgazione scientifica in Italia in questo momento e in particolare di quella matematica?

«Vedo molte cose positive che si muovono nel web, specie grazie a YouTube. Poi ci sono iniziative molto valide nei vari atenei e altre sostenute in maniera costante dal Cnr. Tuttavia i media tradizionali sembrano in ritardo. Specialmente la tv. ci sono pochi programmi di divulgazione scientifica e poco credibili».

– Ci può dire qualcuno degli articoli più interessanti da voi pubblicati fino ad ora? 

«Sarebbe come chiedere a un padre (io ho due figli che amo alla follia) qual è il figlio cui vuole più bene. Per me, che li ho voluti su MATE sono tutti interessanti. Ma stando a quanto ci scrivono lettrici e lettori, anche loro trovano il mix di ogni mese interessante “in blocco”».

SantaMaria del Fiore

– Di che cosa parlate in questo numero di Luglio?

«Il dossier è dedicato alla Matematica del Gossip. Si va dall’algoritmo che studia la velocità della diffusione del pettegolezzo sui social network ai matematici che, loro malgrado, hanno dato scandalo, dai numeri della stampa rosa al giovane professore di matematica che sfila per Armani. Ma ci sono tanti altri articoli intriganti, come il pezzo di Alex Bellos sulle curve di Gaudì o quello sull’ossessione di Petrarca per il numero 6».

– Ci può fare qualche anticipazione sui prossimi numeri della rivista?

«Il 20 agosto usciremo con un dossier sulla matematica anticrimine: modelli e algoritmi che aiutano a stanare serial killer, prevenire furti e così via. Ci saranno anche un servizio controcorrente su Sophie Germaine e la sua attualità e tutti i requisiti della creatività matematica secondo Villani, affidati dal matematico francese a Piero Bianucci. Ma è anche molto avvincente l’intervista a Salvatore Majorana, direttore dell’Istituto Italiano di Tecnologia, convinto che ci si debba occupare più delle intuizioni scientifiche del prozio, che non del giallo della sua scomparsa».

CC BY-NC-SA 4.0
This work is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-ShareAlike 4.0 International License.